L’improvvisa prematura scomparsa di Fabio Donato, professore ordinario di Economia Aziendale presso l’Università di Ferrara, consigliere scientifico della rappresentanza permanente dell’Italia presso l’Ue, priva la redazione della rivista Economia della Cultura di un punto di riferimento e di una persona di grande sensibilità, sempre aperta al confronto.
Autore del volume su “Il Management dei teatri lirici. Ricerca degli equilibri e sistemi di valutazione”, e dotato di un’ampia e approfondita conoscenza del settore culturale, scrisse per noi un saggio dal titolo “A che cosa serve il FUS?”, pubblicato sul n. 3-4/2014 della rivista Economia della Cultura. Una lettura disincantata, una disamina lucida, approfondita e illuminante dei cambiamenti in atto in quella fase. Prefigurava il ruolo di policy che il Fondo Unico dello Spettacolo avrebbe dovuto assumere per accompagnare il necessario processo di riforma strutturale dello spettacolo dal vivo, a partire dalle modalità di governo e di gestione. A distanza di quasi dieci anni, il FUS ha cambiato nome, quella riforma non c’è ancora stata e il testo di Fabio, attualissimo, rappresenta ancora un punto di riferimento